Catalogo Stedelijk Museum Amsterdam - "7 variazioni su un tema" testo di Franco Russoli

"7 variazioni su un tema" testo di Franco Russoli

Sin dalle prime opere Balderi ha ricercato una forma plastica essenziale, un simbolo razionale della realtà sub specie aeternitatis, che consentisse metaforici riferimenti alla variabilità e alla metamorfosi dei fenomeni naturali e storici. Dapprima fu la colonna (pura geometria, ma anche emblema codificato di una architettura di classica assolutezza), che portava però le ciccatrici di erosioni e strappi, come a dare “l'immagine di una insidia che di continuo corrode la sicurezza di un canone puro, eche arricchisce così di inquietudini umane una troppo olimpica forma”. In questi termini parlavo delle opere che Balderi presentò nella sua prima mostra: si era nel 1962, e la cultura dell'informale agiva in tal senso sul giovane artista.
Aggruppate, disposte nello spazio, quelle colonne acquistavano l'inquietante aspetto di strutture “astratte e organiche a un tempo” (Dorfles), nelle quali l'elemento esistenziale tendeva a risolversi in motivi puramente plastici.
Nello sviluppo della sua ricerca, Balderi spostò l'accento dalla allusività naturalistica e psicologica della forma alla “dinamica articolazione delle masse e delle superfici” (Caramel), ad una scansione di volumi nitidi che collegava l'energia vitale interiore del simbolo plastico all'ambiente in cui esso si collocava e sul quale agiva.
Il momento successivo, di cui le sculture qua esposte danno esauriente testimonianza, è stato di ilteriore sintesi e di approfondimento della ricerca in direzione di una sempre più radicale soluzione espressiva.
Balderi ha ridotto il repertorio di forme a due elementi geometrici, uno di conformazione ovoidale, l'altro a struttura di prisma. Nelle combinazioni di tali volumi, che restano in sé identici, egli propone l'immagine del divenire organico dei “corpi”, quanto le mutazioni che il rapporto di essi con un determinato spazio può provocare in un ambiente. Le forme sono ad un tempo simboli delle strutture primarie della realtà in sé, e delle energie misteriose del dinamismo “naturale”. La potenzialità vocativa della “figura” è tutta calata entro il nucleo immutabile della “forma”. Nelle infinite combinazioni di quegli elementi essenziali, Balderi riflette la trama, sempre diversa, della realtà fenomenica che si dispiega dalla unica fonte dell'energia creatrice. Egli riporta nella problematica attuale di crisi della certezza conoscitiva e del dogma la lezione di Mondrian. “Dietro le mutevoli forme naturali si cela l'immutabile realtà pura. Si devono dunque ricondurre le forme naturali a rapporti puri, immutabili”, diceva il Maestro olandese, giungendo a rifiutare “qualsiasi creazione di forme”. Balderi invece crede alla “forma”, e in essa modella un “simbolo”, con essa comunica un messaggio individuale.

Franco Russoli

Foto Arno Hammacher